sabato 8 novembre 2025

Materiali d'archivio /Intervista

 

Viene riproposta di seguito un'intervista apparsa su agenziastampa.net e strettamente connessa con Viaggio nell'entroterra

Verso una sensorialità allargata: Anna Laura Longo fautrice di percorsi eterogenei
(Intervista a cura di Agenzia Sistema)

Musica, arte, scrittura, sono i territori da te esplorati. Proviamo per ciascuna di tali aree di indagine a dare conto delle ricerche in corso. E partiamo anzitutto dalle esperienze pianistiche, dalle indagini sonore che porti avanti…

I risultati delle mie attuali indagini sonore sono racchiusi in un volume intitolato Viaggio nell’entroterra / Moviment-azioni pianistiche. Attraverso questo recentissimo lavoro consegno con fiducia ai lettori e ai potenziali ascoltatori diversi resoconti di alcune delle principali azioni e performance musicali a cui mi sono dedicata negli ultimi anni, muovendomi in direzione di una pronuncia (e di una vitalità espressiva) fondamentalmente nuova e per me insondata, caratterizzata da un interesse significativo per la teatralizzazione del gesto musicale. Attraverso la lettura si potrà constatare come tutto sia avvenuto mediante un uso estremamente versatile e libero dello strumento: il pianoforte. 

Una ridefinizione compatta dei codici legati all’arte interpretativa mi ha infatti indotta a costruire delle vicende sonore allargate e a ipotizzare pratiche immersive di carattere dinamico e multiforme.

La forza emancipatrice delle arti, secondo il mio punto di vista, si staglia con evidenza dinanzi al nostro procedere. È richiesto un sottile aggancio e quasi una fluttuazione tra questa forza sotterranea e le nostre esperienze in corso: un rilevamento di tale presenza connettiva spingerà, volta per volta, e inevitabilmente, a ridisegnare traiettorie e significazioni. Queste potranno, a loro volta, indurre a rimodulare, spesso energicamente, l’idea di realtà per guardare ai vissuti con capacità interpretative nuove, riplasmando la concezione del tempo, la sfera della memoria ecc. 

È in questo scenario e sulla base di tali presupposti che si sono sviluppate le operazioni pianistiche-performative di cui riferisco nelle pagine del libro e che vertono proprio su un criterio di audacia costruttiva e decostruttiva al contempo. Ho cercato di dare maturazione e corposità all’azione offrendo però un immancabile spazio anche a quelle che sono le spirali dell’immaginazione.

Quale desiderio prioritario ti ha accompagnato nell’impostazione di questo progetto?

Le pagine offrono parziali risposte a un desiderio ineludibile, quello di dare una nuova sembianza e connotazione al suono, mediante congiunzioni tra aspetti visuali (puramente installativi) e aspetti sonori veri e propri , per risultati artistici all’insegna dell’eterogeneità. Un buon livello di trepidazione interna si è mosso di pari passo con un’esigenza di poeticità. Il lettore coglierà inevitabilmente una ventata di associazioni e spero possa attraversare i contenuti con passo godibile, ma al contempo con attitudine riflessiva, cogliendo l’importanza –anzi l’imprescindibilità- delle spinte poetiche immesse nell’itinerario creato. l paesaggi acustici, nella contemporaneità, si nutrono di energie legate al molteplice , pertanto le tante ricerche che si muovono nel novero della musicalità e del musicabile non possono non tener conto di ciò. Per questa ragione ho avvertito la necessità di procedere con malleabilità, situandomi in un divenire per l’appunto non cristallizzato. 

Una stabilizzazione delle sintassi potrebbe infatti – probabilmente- non rispecchiare l’andamento fluttuante dell’esistente. Ci tengo anche a specificare che, alcune delle musiche di cui riferisco nel libro-catalogo in questione, accompagnano spesso le mie installazioni o mostre bibliografiche.

A proposito di mostre bibliografiche spostiamo l’attenzione sui tuoi libri d‘artista che, nel corso del tempo, stanno assumendo fattezze insolite, guadagnando corposità e spessore. Sono opere sperimentali, che si fanno portatrici di uno slancio contemporaneo decisamente originale. Alcuni esemplari sono reduci da esposizioni in Francia. In particolare sono stati presentati a Lione durante la Biennale de la Danse e a Pantin nel corso del festival Camping presso il CND (Centre national de la danse) . Descrivici questi lavori e in quali direzioni stai procedendo.

Le due occasioni sono state per me preziose e soprattutto mi hanno permesso di constatare come la collocazione di queste opere all’interno di festival e rassegne di danza e teatro sia particolarmente congeniale. Un precedente tentativo era stato effettuato in collaborazione con l’Association Art et Culture Fabri de Peiresc (Haute Provence). La pagina in definitiva si configura come spazio scenico. L’enfasi data alla dimensione facilita l’innesco di una ricerca di tipo spaziale, per l’appunto. Nel corso di questa estate sto preparandomi anche per una partecipazione alla Biennale des Livres d’Artistes in Québec (Canada), prevista a fine settembre.Tuttavia oltre agli impegni esteri sono presente con una certa assiduità anche in Italia e, tanto più, nella mia città. Mi piace a tale proposito ricordare e ringraziare alcuni dei contesti romani che hanno volta per volta ospitato esemplari di miei libri- organismo, proponendoli in forma installativa o attraverso presentazioni diversificate, in particolare: il Palazzo delle Esposizioni (Scaffale d’Arte PalaExpo), la Libreria e Studio bibliografico Marini, Sinestetica Expo, Leporello Books, la Biblioteca dell’istituto Svizzero. Anche nel mio studio-atelier organizzo di tanto in tanto delle giornate di porte aperte. È successo più volte in occasione della rassegna Il maggio dei Libri o per far conoscere in anteprima lavori inediti. Amo la dimensione intima che può crearsi, la possibilità di conversare e ritrovarsi in uno stato di apertura gioviale e naturale. Non sono mancate occasioni di confronto diretto con il pubblico. Mi piace qui ricordare l’intervento portato presso il Polo culturale Le Clarisse di Grosseto, durante la rassegna Arthè, Anticipo infine che a settembre il mio libro-organismo Vision Blanche sarà a Pesaro durante l’Hangartest.

Restando nel campo dell’arte sarà utile fare un riferimento al tuo lavoro di configurazione di installazioni artistiche e impianti visuali complessi. Quali collaborazioni hai stabilito di recente?

I materiali sono all’origine dei miei progetti installativi. La morbidezza dei libri in tessuti ovattati si contrappone alla grintosità e alla magia del ferro, l’ambiguità e l’impermanenza dei materiali organici può affiancarsi all’asetticità dell’ecopelle o degli inserti plastificati. Tutte queste materie divengono liberatrici di forme. Sono in generale interessata a seguire i flussi che appartengono alla libertà di un’asimmetria. Ho avviato sperimentazioni sul concetto di decentramento o dislocazione, di mobilità e ribaltamento.

Parliamo ora di ricerche poetiche e, più in generale, della tua dedizione alla parola-suono. Definisci spesso le parole “stati tensori” che possono – o meno – trovare una risoluzione in una sorta di scioglimento. Dopo Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo (Oèdipus) sei al lavoro su una nuova silloge? A quali procedimenti di scrittura ti affidi in questo frangente di tempo?

La mia nuova raccolta si intitola Declinazioni del timbro. Anche in poesia il mio desiderio è quello di impossessarmi di una possibile variabile, attuando ora una disintegrazione ora un recupero di codici e stilemi. Tale variabile potrà essere momentaneamente tersa e mostrarsi a tratti imprendibile o indecifrabile. Amo spingermi in direzione di una spigolosità della parola, liberando al contempo delle possibili rotondità. Le procedure poetiche che metto in campo risentono delle mie ricerche sul piano performativo, dove prevale l’attenzione o lo svisceramento del tempo unito a una ricerca sulla significatività del gesto.

Quali riflessioni conclusive puoi offrirci?

Le arti sono in possesso di un formidabile e indiscutibile potenziale energetico. Ciascun linguaggio della contemporaneità, per sua natura, prelude al delinearsi di una modulazione di libertà. Se riuscissimo – anche provvisoriamente – ad entrare nella qualità di tali circuiti, integrando l’esprimibile con l’inesprimibile, facendoci carico del rimbombo così come dell’imponente silenzio del mondo, probabilmente entreremmo in una porzione di “contatto stratosferico” con l’intorno, in un gioco consapevole di conquista dell’istante, attraverso la magia della presenza.

 


venerdì 3 ottobre 2025

La "mixité" e la morfologia di un'azione sonora


"Esistono edifici in cui si può intervenire in nome di un concetto sempre più attuale di mixité che genera equlibrio".

Sono parole pronunciate dall'architetto Jean Nouvel, da cui ho tratto vivamente spunto per avvicinarmi a una condensazione delle mie personali riflessioni e scelte musicali.

In architettura e urbanistica, il concetto di "mixité" (mescolanza, situazione mista) si riferisce a una strategia progettuale che promuove la diversità e l'integrazione di funzioni, tipi di abitanti, stili, materiali e scale all'interno di un progetto, un edificio o un'area urbana. L'obiettivo è creare un equilibrio tra l'unitarietà e la diversità, generando spazi più inclusivi, dinamici e resilienti, che rispondano alle esigenze di una città contemporanea e complessa. 

L'attualità del concetto di mixité risiede proprio nel suo ruolo di strumento di rigenerazione. 

Rigenerazione urbana dunque, per l'integrazione sociale. La mixité funzionale promuove infatti la creazione di ambienti stimolando sinergie per una migliore qualità urbana, aspetti cruciali nella società contemporanea.

Da questo punto di vista la mixité di cui parla Jean Nouvel si addice alla mia visione di edificio-performance, che sfugge a un'ipotesi monofunzionale e si avvicina invece a una formulazione accogliente nei confronti di giustapposizioni e intersecazioni di linguaggi o risorse espressive.

Continuo a interessarmi infatti alla possibilità di lavorare sottilmente sulla morfologia di una performance o azione sonora, insistendo sulla costruzione di un impianto  strutturale specifico, che punti a una connotazione ibrida e metamorfica dell'azione stessa, in modo tale che essa possa rivelarsi variamente densa e modulabile.

Mi preme soprattutto avvalorare l'idea che la "condizione" stessa del o della musicista possa rivelarsi - nel corso dell'evento stesso (nel suo F-A-R-S-I) - una CONDIZIONE TRASFORMATIVA, multisfaccettata e dinamica, tale da condurre ad adempiere compiti oltremodo intrepidi, talora inusitati.

Non si tratta in realtà di prospettare solamente una modalità e un fare artistico e strumentale flessibile e allargato, bensì di interessarsi e lavorare assiduamente in vista di un ricollocamento di se stessi anche poetico ed energetico, che non sia mai esente da un flessibile lavorio accompagnato da una pre-occupazione di tipo soprattutto interiore.

 Di seguito il collegamento per conoscere il blog

klavier-reticolo.blogspot.com

 (Varchi pianistici e ricerche sonore ampliate)

Anna Laura Longo

lunedì 19 dicembre 2022

Libri in compresenza a Ravenna


A Ravenna Viaggio nell'entroterra [ Moviment-azioni pianistiche] di Anna Laura Longo è disponibile presso ROK Musica e dischi

In via Paolo Costa n.49

Sarà possibile conoscere in loco anche il volume Apparati di suoni metodicamente cruciali ( La città e le stelle)


lunedì 3 gennaio 2022

Una permeabilità tra artista e pubblico


 È disponibile un' intervista  contenente diverse riflessioni sul concetto di permeabilità esistente tra artista e pubblico.
Vi si ritroveranno notizie relative ai singoli capitoli di Viaggio nell'entroterra [ moviment- azioni pianistiche]

Le domande sono a cura di Giacomo Rinaldi.

link:/https://agenziastampa.net/2022/01/03/una-permeabilita-tra-artista-e-pubblico-in-conversazione-con-anna-laura-longo-secondo-incontro/

domenica 2 gennaio 2022

Librerie per Viaggio nell' entroterra


 Di seguito alcune librerie e concept store in cui sarà possibile acquistare copie di Viaggio nell'entroterra[ moviment- azioni pianistiche] di Anna Laura Longo


BOLOGNA

Libreria Musicale Ut Orpheus ( ordini anche on line)

Via Marsala n.31/E

www.libreriamusicale.com


ROMA

- Officine fotografiche ( libreria BistrO'f)

Via Libetta n.1


- Chicken Records Music Store

Via Rovigno d' Istria 14/ a


- Studio- atelier Via Filippo Scolari,39



 MACERATA

Libreria Catap 

Piazza Giuseppe Mazzini 63/C


RAVENNA 

ROK Musica e dischi 

Via Paolo Costa n.49


















Biblioteche per Viaggio nell' entroterra


 Di seguito un elenco delle Biblioteche in cui sarà possibile rintracciare il volume Viaggio nell'entroterra [ moviment-azioni pianistiche] 
Autrice: Anna Laura Longo

Reggio Emilia

Biblioteca d'arte della Collezione Maramotti 

Via Fratelli Cervi n.66 

Torino

Biblioteca della GAM ( Galleria di Arte Moderna)

Via Magenta n.31

Biblioteca Civica Musicale A. della Corte

Corso Francia 186

Venezia

Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia

Castello 5252

Roma

Biblioteca della Galleria Nazionale

Via Gramsci n.81

Grosseto 

Biblioteca del Polo Culturale " Le Clarisse"

Via Vinzaglio 27

Lugano

Biblioteca del Conservatorio della Svizzera Italiana 

Via Soldino n.9







mercoledì 6 ottobre 2021

Pianoforti eterocliti

Pianoforti eterocliti

visti come edifici  o fabbricati

vissuti (e quindi performati/agiti) come fossero cellule abitative iper-poetiche

assimilabili a luoghi densi di introspezione e al contempo di antropizzazione 


li troverete  descritti e ampiamente raccontati in Viaggio nell'entroterra (Moviment-azioni pianistiche)




Materiali d'archivio /Intervista

  Viene riproposta di seguito un'intervista apparsa su agenziastampa.net e strettamente connessa con Viaggio nell'entroterra Verso u...